L'IIS EINSTEIN-BACHELET sul Messaggero con l'articolo "Dal navigatore per Tir all'app che gestisce la giornata: gli studenti serali creano soluzioni per la città"

L'iniziativa dell'istituto Einstein - Bachelet di Roma: le idee dei giovani diventano startup

Un navigatore per i mezzi pesanti, che evita le strade più strette e suggerisce i percorsi più comodi. Un'applicazione che aiuta a gestire la vita quotidiana di tutti i giorni, con sezioni che fissano una serie di obiettivi. Un programma per orti domestici intelligenti. Sono i progetti sviluppati dagli studenti dell'istituto Einstein - Bachelet di Roma nell'ambito di un progetto Pnrr che ha coinvolto anche la Camera di Commercio di Roma e la Cna di Roma, insieme agli enti del territorio come il municipio XIII. Un’iniziativa nata anche per dare maggiori opportunità a giovani che hanno avuto percorsi di studi intermittenti. Le idee, infatti, arrivano dagli alunni dei percorsi di secondo livello, i cosiddetti corsi serali: ragazzi e ragazze in cerca di nuovi stimoli che si sono messi in gioco pensando al futuro della loro città. A vincere il contest è stato il progetto del navigatore per mezzi pesanti, sviluppato da Simone D’Amico, 38 anni, e Mattia Memetaj, 20 anni. “Abitando a Roma ho pensato che fosse assurdo che i mezzi pesanti non avessero un navigatore che gli indicasse la strada migliore - spiega Simone - i percorsi non possono essere tutti uguali”. I due studenti si sono conosciuti proprio durante i corsi serali. “Avevo iniziato a frequentare il corso diurno, ma per problemi di salute non ho proseguito - racconta Mattia - così mi sono spostato al serale. Di mattina lavoro in un’azienda di trasporto e montaggio mobili, anche da lì l’idea del navigatore per mezzi pesanti.

Poi, nel pomeriggio, vado a scuola”. Così, di sera, quando gli alunni dei corsi diurni sono ormai usciti, la scuola torna a ripopolarsi con gli studenti del corso serale. Tra di loro c’è anche Ilary Massenzi, che ha sviluppato una start up che aiuta le persone nelle loro attività quotidiane. “L’idea mi è venuta proprio perchè ho una vita frenetica, e non è facile conciliare tutto. Il lavoro ma anche il benessere fisico e mentale. Più volte mi sono detta che avrei bisogno di una sorta di assistente, così ho iniziato a progettare la mia startup", dice la ragazza. Ilary ha 19 anni e anche lei ha lasciato il corso diurno per problemi di salute. “Ma tutta questa serie di sventure mi hanno aiutato e motivato - racconta - mi sono detta che potevo farcela, e da quel momento ogni giorno è andato meglio”. A motivare gli alunni sono progetti come questo ma sono soprattutto i docenti che li sostengono, come le professoresse Giusy Pezziniti e Daniela Arcangeli. Insieme a loro, Tommaso Olivieri e Matteo Perosillo che hanno aiutato i ragazzi a sviluppare le loro idee. “Con questo percorso mi sono messa alla prova, e adesso sento che posso contare di più su me stessa e sulle mie idee”, aggiunge Ilary. Per Simone e Mattia, invece, la speranza è che, dopo la selezione, possa nascere concretamente la possibilità di sviluppare l’app.

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